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Io, Luna, cane assistenza di allerta medica

Io, Luna cane assistente di allerta medica


Sono nata in Toscana, nell’allevamento Labrador Sindia’s…. A scegliermi sono stati Luca e Lucia, nella cucciolata c’ero io e mia sorella che avevamo l’indole giusto per fare i cani assistenti; i criteri ricercati da Luca e Lucia erano : empatia,attrazione verso l’umano, capacità e interesse nei giochi olfattivi.
 La mia prima umana di riferimento, Paola Cecere così si chiama la mia istruttrice per cani assistenti, era bloccata e confinata per colpa del Covid; eh si sono nata in quel periodo dove tutto era sotto sopra, dove la libertà dell’uomo era ridotta, dove tanti hanno scoperto quanto siamo bravi, noi cani, a fare abbassare i livelli di stress nell’umano!!
Quel periodo a casa della mia prima “ mamma umana” è stato davvero bello, coccole infinite, cibo buono, bagni al mare, passeggiate e addestramento. La mia Paola è stata proprio una super mamma che con dolcezza, intelligenza e tanta pazienza non ha mai però perso di vista qual fosse l’obiettivo finale; ossia la mia formazione di cane assistente per Marcello. Lei mi ha sempre detto che per salvaguardare se stessa e il mio bene doveva essere chiaro che lei non sarebbe stata con me per sempre perché era molto importante che io capissi che ero destinata ad aiutare qualcuno di speciale.
Ben presto sapevo i comandi di base , rilevare e cercare certi odori, il tutto sempre giocando e divertendomi un mondo.
Un bel giorno Paola mi ha portato al campo di addestramento per conoscere Marcello…
E’ arrivato un gran bel ragazzo, assai timido ma con gli occhi buoni, era accompagnato dalla mamma e dal papà.
Si, era un momento emozionante, Marcello mi guardava con tanta dolcezza, sentivo una corrente elettrica passare nel suo sguardo, mi piaceva un sacco come mi toccava e mi chiamava, poi c’era la voce calda della mamma di Marcello, quella profonda del babbo e quella rassicurante di Paola; non sapevo cosa fare ma mi piaceva tanto stare con persone nuove.
Poche settimane dopo, con Paola ci siamo messe in viaggio, io nel kennel tranquilla e serena e Paola alla guida; il viaggio è durato un po', siamo arrivati in città, una città molto bella, Firenze. Siamo andati in una casa dove c’erano nuovi odori, c’era però un odore che già conoscevo, quello di Marcello. Ho fatto tante feste, abbiamo giocato, siamo andati a passeggio e anche al ristorante ma poi sono tornata con Paola a casa. Per un po’ di tempo ho fatto su e giu da casa di Paola a quella di Marcello; un giorno però sono rimasta a dormire da Marcello fino ache mi sono stabilita definitivamente a casa sua.
Ogni lunedì Paola tornava a trovarmi ed era sempre un momento bellissimo perche giocavamo e ci divertivamo motlissimo.
Mi hanno spiegato che Marcello ha una malattia che si chiama epilessia farmaco resistente e che ci sono stati molti brutti e bui periodi per lui ecco perché quando hanno trovato Dog4Life su internet, non hanno perso tempo e hanno immediatamente contattato Paola. 
Ho capito fin da subito che dovevo stare molto attenta a Marcello, guardarlo, seguirlo e osservare il suo corpo; ed era davvero divertente farlo!

Per i successivi 18 mesi ho visto spesso Paola; io, Marcello e Paola abbiamo passato molti bei momenti insieme ed io ho imparato a stare vicina ed attenta a Marcello.
In casa di Marcello sono super coccolata, la figlia femmina come dice mamma Silvia, potrei essere viziata ma ho un partner che veglia molto sulla mia educazione.
Marcello è un ragazzo molto organizzato e conscienzioso, ama i ritmi regolari e questo è molto importante per il mio benessere psicofisico.
La mattina facciamo sempre una passeggiata, poi la pappa ed infine esco con Marcello per andare all’Università dove sono accolta con tanti sorrisi e cocccole (sempre su autorizzazione di Marcello); infatti porto a Marcello un discreto successo con le ragazze e sono sicuramente un catalizzatore sociale.
Nella primavera del 2023 ho fatto il mio esame come cane assistente, non era facile né scontato perché Marcello non aveva piu avuto delle vere crisi epilettiche ma solo qualche assenza o brevi svenimenti ai quali io rispondevo perfettamente rimanendo al suo fianco attendendo il suo risveglio, cosi come mi è stato insegnato da Paola.
Il giorno dell’esame sono stata brava con tutte le prove sia in casa che all’esterno; ad un certo punto ho percepito un leggero cambiamento, un qualcosa di diverso, Marcello stava avendo un assenza ma io ero gia sul pezzo; mi sono messa a terra ed ho pazientemente atteso che lui si riprendesse. Ho passato l’esame e ora ho una bella pettorina rossa con due stemmi quello di Dog4Life e quello di ADI, assistance dogs International. Entrambi sono simboli di eccellenza e una garanzia per me, la mia famiglia e le persone che incontro.
Ho fatto alcuni bellissimi viaggi in aereo grazie al fatto che Dog4Life è membro di ADI che garantisce alle compagnie aeree che sono un VERO cane assistente.
Ho una vita bellissima, tante coccole, ottimo cibo e attività quotidiana, sono un cane che lavora, riflette e agisce per assistere il mio umano Marcello.
Per tutto ciò devo ringraziare Paola che con amore, capacità professionale e pazienza mi ha insegnato ( e ha insegnato a Marcello e la sua famiglia ) come avere una vita felice ed equilibrata.

Autore: Alberto Mestriner 1 giugno 2024
Roberto Campanile, Educatore cinofilo e Istruttore per cani assistenti , presidente attuale di Dog4Life ETS ha svolto la formazione per la certificazione di un “HearingDog” (cane per persona non udente). Uma, così si chiama il Collie ( Pastore Scozzese) a pelo raso è il primo cane pernon udenti formato da Dog4Life e certificato ADI (Assistance Dogs International). Roberto è un istruttore cinofilo dal 2006, un istruttore per cani assistenti dal 2009, esperto in molti campi della cinofilia, oltre che responsabile nazionale per tutti i progetti di Pet Therapy svolti da Dog4Life ETS sul territorio nazionale. Milanese di nascita, svolge con passione e dedizione tutte Le sue molteplici attività e responsabilità Come hai conosciuto Eva? Ho conosciuto Eva dopo che lei aveva contattato D4L. Eva aveva già fatto delle formazioni con Uma come hearing dog in Francia e stava cercando un’associazione per completare la formazione ed ottenere una certificazione valida a livello internazionale. Tramite ADI è risalita a noi,Eva attualmente vive a Milano, quindi essendo anch’io a Milano sono diventato il suo istruttore. Per il nostro protocollo è fondamentale che l’istruttore viva vicino al client. 2) Raccontaci il vostro primo incontro? Come da protocollo il nostro primo incontro è stato conoscitivo; sono andato a casa sua in centro a Milano.L’obiettivo è quello di conoscere il client e il cane conoscere, capire il training fatto fin ora e comprendere se ci sono problematiche. Terminata la valutazione si stabilisce il training che, come per una certificazione da privato ha una durata minima di 6 mesi, oppure se è necessario un periodo più lungo. All’inizio abbiamo avuto qualche difficoltà di comunicazione, anche se Eva sente il suono delle parole,grazie all’impianto cocleare, lei parlava solo francese e poco l’italiano, quindi grazie al suo fidanzato che faceva da traduttore, siamo riusciti a comunicare. Credo che questa catena di comunicazione ci ha portato subito ad un livello di sintonia e simpatia abbastanza fuori dal normale. E subito apparso evidente è che Uma aveva qualche difficoltà relative alla socializzazione, abbaiava, era timida con le persone ed era sotto stress appena usciva da casa. Il primo lavoro era modificare questo, offrirle maggiore tranquillità, darle maggiore fiducia in se stessa e modificare leggermente la modalità dell’educazione di base. Per un cane d’assistenza è importante innanzitutto il benessere psicologico e l’equilibrio. Riprendendo l’educazione di base seguendo un metodo cognitivo abbiamo rapidamente avuto degli ottimi risultati. Era necessario fare queste lezioni per permettere ad Uma di svolgere le sue funzioni di Hearing Dog in tutta serenità, quindi all’inizio ci vedevamo molto spesso. L’altro grande lavoro ‘ stato quello di non far rispondere il cane solo per via dei premi tenuti in in mano. Un cane d’assistenza deve imparare a svolgere le proprie funzioni indipendentemente dall’avere gratificazioni sempre con sé Quale era l’intenzione del cambio di training? Eva ha visto la differenza? Si molto rapidamente Eva si è accorta che il training cosi’ impostato ha portato a una svolta in Uma, che era più serena, senza stress o preoccupazioni. Anche il compagno di Eva ha fornito un aiuto enorme, le ha guidate e supportate: si potrebbe dare ad Alessandro un titolo di istruttore cinofilo ad honorem! Si può dire che è stato un lavoro di team a 4 , Eva- Uma-Alessandro- Roberto. Con Eva avevate già deciso le caratteristiche/ i compiti ideali di un “Hearing Dog” ( cane assistente per non udenti)? Si dal primo momento gli obiettivi sono stati comuni; ogni iter di formazione viene discusso e concordato e approvato affinché la formazione del cane assistente sia totalmente una collaborazione. Per il nostro protocollo il client ha una funzione fondamentale anzi, principale nella formazione del cane, deve partecipare attivamente nella preparazione del proprio cane e ci deve guidare nella scelta dei tasks piu’ utili nella sua vita quotidiana. Quali sono le caratteristiche/ i compiti/ task/ che avete deciso insieme, i requisiti dell’hearing dog? Un cane assistente, deve innanzitutto essere felice e sereno di fare il proprio, deve avere un rapporto con il proprietario di completa fiducia, deve trovarsi a suo agio in qualsiasi situazione perché deve accompagnare il client ovunque durante tutta la sua vita. Uma aveva già delle competenze acquisite come hearingDog, ma erano però limitate alla segnalazione del telefono e di un campanello in casa. Le competenze erano limitate al suo habitat. Le segnalazioni erano non molto evidenti e stimolate da comportamenti inconsci di Eva che facevano si di dire a Uma quando segnalare, cosa che non va assolutamente bene. Cosa avete fatto per ovviare a questa situazione? Come detto precedentemente, prima abbiamo lavorato sull’ equilibrio mentale del cane e sulla sua indipendenza.Eva in questo modo ha compreso che non era sempre necessario dare l’aiuto ad Uma! Insomma, trasformarsi da “mamma” ad insegnante. L’equilibrio outdoor invece e’ stato importante perche’ poi il cane impari a lavorare in esteno, senza preoccuparsi di cio’ che le sta intorno. Tutto questo è avvenuto gradualmente, poi abbiamo potuto portare Uma in ambienti con confusione (parchi,metropolitana e centro di Milano) e vedere che lei stava serena, tranquilla e riusciva anche a divertirsi. Eva ha delle “orecchie bioniche” (impianto cocleare)quindi il compito principale di Uma è avvertirla quandosi toglie gli ausili? Il compito di Uma è di segnalare bene quando suona il telefono, suonano alla porta o al citofono e la cosa più importante che abbiamo introdotto è la segnalazione di allarmi, incendio quando Eva dorme senza i suoi ausili auricolari. Uma non aveva come compito la segnalazione degli allarmi antincendio, gas o altri. Questa è era una parte molto importante e vitale. Gli ausili permettono di sentire abbastanza ma senza Eva non sente i rumori. Abbiamo insistito su una segnalazione molto più attiva e forte, Uma era molto delicata nel segnalare; quindi, sui suoni ci voleva una segnalazione di maggiore intensità. Come avete inserito l’intensità e gli allarmi? Inserire il riconoscimento dei suoni non è stato molto difficile sia per l’intelligenza che la sensibilità del cane, è stato più difficile insegnare ad Uma ad essere più“invasiva” nella segnalazione. Le era stato insegnato a toccare Eva con la zampa, ma leggermente. Cambiare il tipo di segnalazione era molto importante perché, se con il tocco della zampa non l’ avesse svegliata sarebbe stato pericoloso per la loro vita. Il punto più importante della preparazione del cane era salvare Eva in caso di pericolo! Posso perdere una telefonata, una consegna di una raccomandata ma se c’è un incendio ci dobbiamo salvare! Avete anche generalizzato la segnalazione dell’allarme antincendio? Si entro certi limiti, per esempio farlo in metropolitana avrebbe creato panico nel pubblico quindi lo abbiamo fatto nei luoghi pubblici abbassando il suono o avvertendole persone. Esempio; mentre Uma giocava con altri cani abbiamo adoperato una sirena portatile e l’abbiamo fatta suonare,ottenendo anche li, una buona segnalazione del cane. Comunque, anche in ambienti affollati o all’aperto con suoneria del telefono bassa, Uma ha imparato a segnalare. Anche una sirena antincendio da lontano o in un locale affollato è essenziale che il cane le segnali il pericolo. 
1 giugno 2024
Viviana ha 61 anni, da 30 anni soffre di due malattie degenera ve rare e di allergie a quasi tutti i medicinali, di conseguenza lei è costrtta a convivere con importanti problematiche fisiche, fra cui diffcoltà motorie e ipovisione. La sua vita non è certo facile però, nonostante la disabilità, lei ha un carattere e una tempra forti , è volitiva e tenace. Entusiasta della vita lotta ogni giorno sviluppando così una resilienza fuori dal comune e una grande Fede.
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